martedì 29 luglio 2014

Barilla e Ercolini, un sentire condiviso

Questa mattina si è svolto l'incontro tra Barilla e il premio “Nobel” per l'ambiente Rossano Ercolini, ricevuto in via Mantova con una delegazione dell'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse.
Incontro importante, aperto, approfondito, lungo, sincero, fuori dagli schemi.
Queste le sensazioni a caldo che provano il Goldman Prize 2013 Rossano Ercolini, Francesco Barbieri e Aldo Caffagnini dopo il lungo dialogo con Paolo Barilla ed il suo staff.



Doveva trattarsi di un'oretta. Poteva ridursi a una manciata di minuti. E' durato un paio d'ore. Gli interlocutori hanno esposto con tranquilla chiarezza e ascoltato con attenzione e interesse senza tabù di sorta.
Il riconoscimento ricevuto da Rossano, le sue esperienze e i suoi contatti in giro per il mondo hanno permesso di esaminare il tema inceneritore in modo profondo, fuori dai confini locali.
Entrambe le parti condividono preoccupazioni, attenzione, tensioni attorno a questi temi.
I contatti e le relazioni internazionali allacciate in questi anni, da Paul Connett a Jeremy Irons, Jack Macy, Michael Braungart, le rete internazionale Rifiuti Zero e il prestigioso riconoscimento conferito a Rossano Ercolini, hanno messo in discussione passi e progetti che fino a pochi anni fa apparivano certezze.
Ogni attore, all'interno del proprio ambito, condivide il bisogno di fare la sua parte per trasformare criticità in punti di forza.
La nostra storia non è estranea a cambiamenti radicali e repentini, anche apparentemente impossibili.
In tempo di guerra gli americani trasformarono l'industria civile in industria bellica in pochi mesi.
In tempo di pace non riusciamo a dare vita ad un nuovo miracolo dove tutti gli attori, dall'università alle forze imprenditoriali, politiche e della società civile, concorrono al bene comune?
Possiamo creare un cambiamento che le future generazioni non dimenticheranno.
Noi ci proveremo.

Parma non vuole bruciare il suo futuro

La risposta convinta dei cittadini di Parma ha di fatto rinnovato l'impegno di Gcr per lo spegnimento dell'inceneritore di Ugozzolo.
La libreria Feltrinelli stracolma di gente, un pomeriggio datato 28 luglio, non è cosa da poco.
Ma certamente ne valeva la pena per ascoltare la trama di vita di Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori assurto a Goldman Prize 2013, il “Nobel” per l'ambiente, per il suo impegno vincente verso rifiuti zero.


Una fatica iniziata con poche anime contro l'inceneritore che volevano costruire a Capannori, 40 mila anime poco fuori Lucca, che è diventato un movimento che ha valicato i confini italiani.
Oggi Rossano Ercolini è presidente di Zero Waste Europe, il movimento Rifiuti Zero annovera 205 comuni italiani, 4,5 milioni di abitanti equivalenti, Parma inclusa, e gira l'Italia e i Paesi Europei a seminare il verbo zero-waste, sostenendo le battaglie locali contro i mostri voraci che bruciano e inquinano senza risolvere.
L'impegno di Ercolini si è spesso intrecciato con le vicende parmigiane.
Rossano ha portato a Parma Paul Connett, il chimico americano ideatore della strategia rifiuti zero, e sempre lui si appellò sotto casa dell'ex sindaco Vignali, affinché si facesse un passo indietro sul progetto del forno.
Un amico di Parma che ha confermato ancora una volta il saldo legame con gli attivisti di Gcr, il particolare affetto che lo lega alla città che oggi è prima in Italia per raccolta differenziata, che sta affamando il forno fermo al 40% del suo potenziale e a rischio fallimento.
Ieri la conversazione con il sindaco Pizzarotti è stata animata da Pietro Ferraguti, direttore di Teleducato, lo stesso che governò la sfida tra l'oggi sindaco e l'aspirante tale Bernazzoli, finita come sappiamo.
Presente anche l'assessore Folli, che ha riletto i numeri del nuovo corso del porta a porta, evidenziano i 3 milioni di euro che il comune, e i cittadini, risparmieranno nel 2014 grazie alla messa a regime del sistema, sotto la regia di Raphael Rossi.
Non è finita.
Questa mattina Ercolini verrà ricevuto da Paolo Barilla per portare la preoccupazione che nel cuore della food valley, nei pressi di aziende leader nel mondo per la qualità dei loro prodotti, si annidi un impianto che potrebbe attrarre rifiuti non solo da tutta la regione ma anche da tutta Italia.
Un orizzonte molto cupo cui tutta la città è chiamata a far fronte comune.

Per evitare disastri e non bruciare il suo futuro.