sabato 18 maggio 2013

Parma sostiene la legge Rifiuti Zero

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti sostiene la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare 
Rifiuti Zero



Rifiuti Zero, lunedì convegno alla sala Righi


Presentato il convegno di Parma per lanciare la proposta di legge

Lunedì 20 maggio 2013, alle 21, nella sala Righi della Tep, in via Baganza 9, si terrà il convegno: “Rifiuti zero, come rendere inutili inceneritori e discariche”, promosso da Gcr – Associazione Gestione Corretta Rifiuti di Parma con il patrocinio del Comune di Parma, a sostegno della proposta di legge per la quale si raccoglieranno le firme in tutta Italia.
Saranno presenti Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Manrico Guerra, Federico Pizzarotti e Gabriele Folli, mentre Paul Connett, guru dell’ecologismo mondiale e “padre dell’opzione rifiuti zero” sarà collegato in diretta via Skype.



La manifestazione è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa dal sindaco Federico Pizzarotti, con l’assessore Gabriele Folli e il dottor Manrico Guerra dell’Associazione Gestione Corretta Rifiuti.
“Da Parma, divenuta un po’ luogo simbolo della battaglia – ha detto Pizzarotti – è doveroso che parta il sostegno per la raccolta di firme per una iniziativa non utopistica, ma oggi concretamente possibile”.
“La Giunta – ha ricordato l’assessore Folli – ha deciso di sostenere la proposta di legge popolare volta ad incentivare il riciclo e il recupero e a fare dismettere progressivamente, con tempi e modi realistici, impianti di smaltimento quali appunto discariche e inceneritori”.
Manrico Guerra di GCR, ha spiegato l’iter della legge: “Servono 50.000 firme per portarla all’attenzione del Parlamento. La legge è composta da 35 articoli e si propone appunto di arrivare pressoché a zero nella quota dei rifiuti da smaltire”.
Quella di lunedì in via Baganza sarà una serata per l'ambiente con un ospite prestigioso, Rossano Ercolini, Nobel per l'Ecologia 2013.
Rossano Ercolini è stato indicato come uno dei premiati del Goldam Prize 2013, prestigioso riconoscimento mondiale considerato come il Nobel per l'ambiente. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 15 aprile a Los Angeles e nel viaggio americano, Ercolini ha anche incontrato il presidente Obama. Per Parma si tratta di un ritorno in quanto Ercolini, maestro elementare di Capannori (Lucca) e presidente di Zero Waste Europe, è stato spesso ospite della nostra città ed ha condiviso il percorso degli ecologisti contro il progetto dell'inceneritore.
A corollario della serata la presenza del maggior esperto italiano di compostaggio Enzo Favoino, ricercatore della Scuola Agraria di Monza e collaboratore dell'amministrazione comunale per il progetto di raccolta differenziata, che potrà così illustrare lo stato dell'arte della corretta gestione dei rifiuti di Parma.
La legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero è sostenuta da 150 associazioni in tutta Italia e vede anche Gcr tra i fondatori e sponsor dell'iniziativa.
Il testo della legge è stato presentato alla Cassazione lo scorso 27 marzo. La legge ha come obiettivo una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti e si articola su 5 parole fondamentali enunciate già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.
Nel corso della conferenza stampa il rappresentante del GCR ha chiarito che l’associazione continuerà a lavorare sul territorio, indipendentemente dall’entrata in funzione del forno di Ugozzolo e l’assessore Folli ha detto che il Comune continuerà nella sua azione di assidua vigilanza sull’operazione, utilizzando gli strumenti istituzionali.
E riferendosi alle recenti contestazioni di un gruppo di giovani “no termo”, ha ribadito che da amministratore continuerà a difendere i principi che ha sempre sostenuto “con iniziative, atti e modalità diverse dalle proteste davanti ai cancelli”.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Inquinamento, danni e alterazioni del Dna nei bambini che vivono a Sarroch


di Luca Pisapia
da Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/18/inquinamento-danni-e-alterazioni-del-dna-nei-bambini-che-vivono-a-sarroch/594756/

E' quanto si legge in una ricerca epidemiologica condotta da otto ricercatori e pubblicata su Mutagenesis, rivista dell’Università di Oxford. La zona, in cui sorge l’agglomerato industriale petrolchimico e fino all’entroterra espropriato dal poligono militare di Teulada, è paragonata a Pancevo (Siberia).
La Procura di Cagliari ha acquisito lo studio.



I bambini di Sarroch (Cagliari) “presentano incrementi significativi di danni e di alterazioni del Dna rispetto al campione di confronto estratto dalle aree di campagna”.
E’ quanto si legge in una ricerca epidemiologica condotta da otto ricercatori e pubblicata su Mutagenesis, rivista dell’Università di Oxford.
Lo studio, sette cartelle fitte di dati e analisi, è stato acquisito dalla Procura di Cagliari, come scrive il quotidiano La Nuova Sardegna, e il fascicolo è sulla scrivania del pm Emanuele Secci, titolare dell’inchiesta giudiziaria sullo stato ambientale dell’area tra Cagliari, Pula e Teulada.
Dove si trova Sarroch, il comune della provincia di Cagliari che ha visto il suo territorio devastato dalla presenza di veri e propri ecomostri: dal litorale su cui sorge l’agglomerato industriale petrolchimico che si è sviluppato a partire dalla raffineria di petrolio della Saras, fino all’entroterra espropriato dal poligono militare di Teulada (nella foto).
Un’area altrimenti ricca di sole, di mare e di splendide spiagge che i ricercatori di Oxford paragonano invece a quella della centrale termica di Taichung, a Taiwan, e a Pancevo, la cittadina industriale siberiana considerata tra le più inquinate del mondo e conosciuta come la città dei tumori.
Lo studio pubblicato su Mutagenesis mette a confronto un campione di 75 bambini tra i 6 e i 14 anni che abitano vicino al sito industriale di Sarroch, con 73 loro coetanei che vivono invece nelle zone agricole e rurali dell’isola. Partendo dal presupposto che “la qualità dell’aria è una questione ambientale d’importanza primaria nelle aree industrializzate, con potenziali effetti sulla salute dei bambini residenti nelle aree circostanti” sono state rilevate le concentrazioni di benzene e di etil-benzene nell’aria, nei giardini della scuola di Sarroch e in un villaggio rurale.
E i risultati dicono che “i livelli esterni di benzene e di etil-benzene sono risultati significativamente più alti nei giardini della scuola di Sarroch rispetto al villaggio rurale. Elevate concentrazioni sono state inoltre rilevate nelle vicinanze del polo industriale”.
Che la zona fosse a rischio è cosa nota. Diversi studi hanno già dimostrato che da queste parti ci si ammala di leucemia tre volte tanto rispetto alla norma. E già il documentario Oil di Massimiliano Mazzotta nel 2010 aveva aperto uno squarcio sugli effetti deleteri sulla salute e sull’ambiente prodotti dalla raffineria Saras della famiglia Moratti.
Ma non è finita qui, perché la ricerca dell’Università di Oxford ha analizzato anche i livelli di alterazioni del Dna in uno studio effettuato su un sottocampione di 62 bambini.
E qui il risultato è ancora più scioccante “La ricerca dimostra che i bambini residenti in prossimità del polo industriale di Sarroch presentano anche significativi danni e alterazioni del Dna”, è scritto nelle conclusioni dello studio. L’inquinamento dell’atmosfera prodotto anche dal polo industriale di Sarroch potrebbe essere responsabile di vere e proprie mutazioni genetiche nel Dna dei bambini che lì vicino abitano, studiano e giocano. Interpellata più volte da ilfattoquotidiano.it, la Saras dei fratelli Moratti preferisce però non rilasciare alcuna dichiarazione in merito.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

giovedì 16 maggio 2013

Quote rosa


L'inceneritore di Rimini colora il cielo della riviera

Oggi verso mezzogiorno si è levata una nube di fumo color rosa intenso dall'inceneritore di Raibano in provincia di Rimini.
Che cosa sia successo non è dato saperlo, per ora.
Sembra che la fuoriuscita sia durata per diverso tempo.
Il vento l'ha portata verso Rimini.



Hera dovrà spiegare. Questo fatto è una ragione in più per chiedere che nel nuovo Piano Regionale dei rifiuti dell'Emilia Romagna siano incluse le tecnologie che trattano l'indifferenziato senza incenerirle.
In relazione alla fuoriuscita di gas di colore rosa intenso dal camino dell’inceneritore di Raibano (RN) esprimiamo il nostro giudizio negativo sulle decisioni prese dalla Provincia di Rimini negli anni passati per non avere ascoltato le nostre indicazioni volte ad evitare la costruzione del nuovo inceneritore.
La Regione Emilia Romagna ed Hera sono stati già informati da noi circa l’esistenza di tecnologie che permettono di gestire i rifiuti indifferenziati senza incenerirli ma per recuperarli e riciclarli. Presenteremo le nostre osservazioni al nuovo Piano Regionale dei Rifiuti chiedendo che le nuove tecnologie siano previste al posto degli inaffidabili inceneritori.
Un impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati di nuova concezione si potrebbe realizzare al più presto sul nostro territorio.
In questo modo si potrebbe trasformare l’inceneritore attuale in una centrale solare. Le tecnologie ci sono tutte.
Questa volta le Autorità ci diano ascolto.
Margherita Bologna
Rappresentante di Riccione per l’energia pulita

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

mercoledì 15 maggio 2013

Duemilioni per


Abbiamo superato la quota di 2 milioni di accessi al nostro sito web gestionecorrettarifiuti.it
Un crescendo inusitato dal 2006 a oggi, che ha portato Parma e l'Italia a riflettere e prendere coscienza dell'importanza di una gestione corretta dei rifiuti e dei rischi connessi invece ad una gestione sbagliata, come l'incenerimento.
Duemilioni di internauti che hanno ritrovato dentro questo portale una mole di informazioni imponente, con collegamenti al mondo dell'ambientalismo e alle emergenze in corso in Italia e nel mondo, riflessioni e considerazioni puntuali su quanto accade a Parma e in Italia sul fronte dei rifiuti.



Chi si avvicina a queste tematiche fatica in prima battuta a superare la naturale avversione verso un tema scomodo e refrattario, perché da sempre il concetto di rifiuto è stato identificato con la sporcizia e con “cose” da allontanare da noi e dai luoghi in cui viviamo.
Chi poi supera il primo sentimento di repulsa fatalmente compie il passo verso l'approfondimento e si appassiona al tema in modo definitivo. Perché i rifiuti, in fondo, sono materiali, che rimangono tali anche quando non servono più o sono deteriorati.
E' questa passione che ha accompagnato gli anni di attività di Gcr, dal 2006 a contrastare il progetto dell'inceneritore, collocato nel cuore della food valley.
Anni di impegno e fatica per far superare lo scoglio dell'invisibilità del Paip di fronte ad una opinione pubblica distratta e indifferente.
Oggi siamo fieri di aver portato avanti la questione forno e di averla messa al centro del dibattito cittadino, in una sequela infinita di articoli, servizi, trasmissioni, inchieste, approfondimenti, manifestazioni, fiaccolate, sottoscrizioni.
Oggi il traguardo del movimento è la presentazione della legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero, che porta nei dettami della norma la visione europea di un futuro prossimo senza inceneritori né discariche.
Lo faremo lunedì prossimo alla sala Righi con la presenza del Nobel dell'Ecologia Rossano Ercolini, per far capire come la visione pulita del futuro è vincente e da condividere.
Quei duemilioni di presenze sul sito hanno dato il loro contributo a questo.
Guardare con speranza ad un futuro più rispettoso verso un bene comune così importante come è l'ambiente in cui respiriamo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

martedì 14 maggio 2013

Incenerimento, combustione, cogenerazione


Una riflessione puntuale per capire gli aspetti reconditi delle combustioni

La combustione di rifiuti solidi urbani, di biomasse solide (legna), di olio grezzo vegetale (colza e altri) o di olio da grasso animale, è a tutti gli effetti incenerimento, cioè trasformazione di
materia in gas nocivi per il clima, l'ambiente e la salute.
Tale combustione produce direttamente energia termica, utilizzabile per uso riscaldamento o industriale.
L'energia termica prodotta, se applicata ad una turbina, può produrre anche energia elettrica.
In tal caso si ha cogenerazione, cioè doppia produzione di energia, termica ed elettrica.
Ma non è la cogenerazione ad essere sbagliata, è la combustione di rifiuti solidi o di biomasse ad esserlo.
Infatti se con un impianto a biogas produciamo biometano, cioè trasformiamo la materia organica in gas naturale e poi lo bruciamo per produrre energia termica ed elettrica non è la stessa cosa che produrla da un inceneritore.



E' a tutti gli effetti produzione di energia da fonti rinnovabili in modo sostenibile per l'ambiente.
E allora, la lotta dei comitati contro le centrali a biogas, direte voi?
I comitati si battono contro le centrali a biogas speculative, quindi sovradimensionate rispetto agli scarti organici.
Contro le centrali a biogas che utilizzano coltivazioni dedicate( mais, sorgo etc.) sottraendo suolo agricolo alla produzione di alimenti per l'uomo e gli animali. Le stesse che inquinano il mercato dell'affittanza agricola perché, avendo bisogno di molti ettari su cui spandere il digestato, possono permettersi di offrire più soldi di un normale coltivatore.
Quelle stesse centrali che utilizzano solo in parte deiezioni animali e invece soprattutto insilati di mangimi vegetali con grave pregiudizio (formazione dei clostridi) per le produzioni alimentari di eccellenza come il grana.
Centrali speculative e sovradimensionate hanno anche emissioni odorigene e di ossidi di azoto lesive per l'ambiente.
Ma centrali a biogas dimensionate agli effettivi scarti agricoli, alle reali deiezioni degli allevamenti e agli scarti delle aziende agroalimentari possono costituire una soluzione di molti problemi del
nostro territorio, sia dal punto di vista dello smaltimento che da quello dell'autoproduzione di energia sostenibile in loco.
Se Citterio ha circa 1170 tonnellate annue di scarti dalla lavorazione del prosciutto è assurdo che voglia costruire un impianto di rendering per colare il grasso ed un inceneritore per bruciarlo, costosi ed inquinanti.
Basterebbe una centrale a biogas da 100 Kw per biodigestare quel materiale organico, ricavarne biogas, trasformarlo in biometano, bruciarlo in un piccolo cogeneratore ed ottenere circa 700 Mw annui di elettricità, superiori al suo fabbisogno che è di 300 Mw, ed altresì circa 2.000 Mw termici per abbattere i suoi consumi di metano.
E' bruciare biomasse che è nocivo. Ma bruciare biometano al posto del metano permette di sostituire una fonte fossile con una rinnovabile.
Permette di risparmiare, perché lo si ricava dagli scarti.
Può far parte sul serio di un PAES che rispetti l'ambiente in cui viviamo.
Per questo, a margine dell'assemblea di Sala, mi sono permesso di dire che il PAES andava approvato.
Pur non essendo d'accordo con tante cose che vi erano scritte, non ultimo il teleriscaldamento condominiale da combustione di cippato, mi è parso che dovessimo sottolineare il grosso fatto politico che in quel PAES si parlasse solo di rinnovabili da biogas e non fosse indicato quale processo energetico virtuoso, come invece in quello di Felino, l'incenerimento degli scarti tipo Citterio.
In tutte le cose c'è un fondamentale ed un secondario.
Qui il fondamentale è rilevare quel fatto, associarlo alla presa di posizione della giunta di Langhirano per poterlo usare politicamente contro l'amministrazione di Felino e la Provincia, contro il loro dettato.
Diversamente, non si fa politica, ma solo testimonianza del proprio minoritarismo o, peggio, ideologismo ad ogni costo.
E' fondamentale tornare a fare politica non solo per individuare priorità ma soprattutto per selezionare una classe dirigente più preparata, più rispettosa degli interessi generali, ovvero più degna, perché prevenire i problemi è molto meglio che curarli.

Giuliano Serioli

lunedì 13 maggio 2013

Un sindaco no-termo per Solignano

Candidati a confronto venerdì prossimo

Venerdì 17 maggio alle ore 21 presso il circolo di Rubbiano, il Comitato Rubbiano per la Vita organizza un pubblico incontro sulla questione Laterlite e più in generale sui problemi ambientali della zona.
Protagonisti della serata i tre candidati sindaci al comune di Solignano, Giancarla Colla della lista “Insieme per Solignano futura”, Lorenzo Bonazzi per la lista “Con noi per Solignano”, Alberto Anelli per la lista “E’ l’ora di cambiare”.



Sarà una importante occasione per indagare ed approfondire le diverse posizioni rispetto al co-inceneritore di rifiuti pericolosi.
Il co-inceneritore di Laterlite è al centro del dibattito in tutto il territorio coinvolto più direttamente dalle emissioni, non trascurabili, di una industria di natura privata, collocata a ridosso di Rubbiano.
Il Comitato intende ribadire la forte preoccupazione rispetto questa attività e le possibili ricadute ambientali e sanitarie.
Ad oltre 5 mesi dalla conclusione della Conferenza dei Servizi con cui la Provincia ha rinnovato all'Azienda l'autorizzazione all'incenerimento degli oli esausti, non esiste ancora il documento autorizzativo.
L' AIA (autorizzazione integrata ambientale), documento tecnico fondamentale per il funzionamento ed il controllo dell'impianto, non è stata pubblicata.
E' incredibile che un impianto di co-incenerimento funzioni ed operi senza che la nuova AIA sia stata pubblicata.
I nostri appelli ad enti e sindaci hanno portato al nulla di fatto.
Riteniamo questa situazione del tutto anomala ed assolutamente scandalosa e lo ribadiremo anche venerdì prossimo ai candidati sindaco.
Durante l'incontro si coglierà anche l’occasione per verificare quali iniziative, quali progetti, quali nuove idee i candidati vorranno mettere in campo, nell’ottica di una costante diminuzione dell’impatto ambientale a maggior tutela della salute umana.

Comitato Rubbiano per la Vita


domenica 12 maggio 2013

Rossano Ercolini ha vinto il Nobel dell'Ecologia


da Internazionale
http://www.internazionale.it/news/ambiente/2013/04/15/rossano-ercolini-vince-il-nobel-dellecologia/

Rossano Ercolini, insegnante elementare e fondatore del movimento Rifiuti zero, ha vinto il Goldman prize 2013. Il riconoscimento, definito “il Nobel dell’ecologia” assegnato a San Francisco il 15 aprile.



Ercolini ha cominciato a impegnarsi a favore dell’ambiente a metà degli anni settanta, quando si è opposto al piano per la costruzione di un inceneritore vicino alla scuola dove insegnava, a Lucca. È la prima volta che un italiano si aggiudica il premio Goldman. Il resoconto della Bbc.

http://youtu.be/lhL8YCNHk8E

In questi anni, la sua associazione Rifiuti Zero ha portato 117 comuni italiani a chiudere i propri inceneritori e a convertirsi al riciclaggio dei rifiuti. Nel 2011, Ercolini ha convinto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ad aderire al protocollo internazionale Rifiuti zero.

Tra gli altri vincitori del premio ci sono stati Jonathan Deal, attivista sudafricano contro il fracking, e Azzam Alwash, ecologista che si è battuto contro la siccità delle paludi irachene. L’elenco completo dei premiati sul sito del Goldman prize.
http://www.goldmanprize.org/recipients/current

Rossano Ercolini sarà a Parma il 20 maggio
https://www.facebook.com/events/503965393002302/?ref=ts&fref=ts

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

2013, fuga da Ugozzolo

Allodi si faccia avanti, c'è posto per lui

L'inceneritore sta per vomitare i suoi fumi.
E gli abitanti sono pronti alla diaspora.
Il camino ha emesso sbuffi per una manciata di ore, ma a Paradigna lo hanno sentito nell'aria.
Un'aria pregna di miasmi, di odori pungenti, una morsa in gola.
E si è capito quel sarà il destino di quella terra.



Le valige hanno fatto la loro comparsa in salotto.
Il boschetto demi-sec non aiuta un gran che nel fingere che quell'ammasso di cemento e lamiera non esista, non pulsi, non sia presente 24 ore, 7 giorni su 7, 365 all'anno.
La presenza c'è, incombente, inutile pararsi gli occhi.
E nessuno corre nel parco a respirare l'aria migliorata che esce dalla fornace.
No.
Nessuno crede più alle favole, nonostante i libretti verde prato e i richiami ai cieli azzurri d'Europa.
Il destino è scritto, e Ugozzolo si farà rarefatto di presenza umana, irrigidito dagli sguardi verso il cimitero di Ugozzolo, a sud del quale svetta il nuovo simbolo della food valley.
Lì vicino il colosso della pasta rassicura i controlli incrociati con una propria rete di rilevatori disseminata nei campi del bianco mulino.
E' evidente che a Ugozzolo si sia alzato il livello di attenzione.
Che il codice sia passato a giallo e che in poche ore il rosso sia lampeggiato più volte.
Lo stupore dei residenti è tutto nei loro sguardi spenti e rassegnati.
E nelle telefonate alle agenzie immobiliari, finché ancora si è in tempo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR